Tour nei luoghi di Montalbano
TOUR DI MONTALBANO
Città: Modica, Ragusa Ibla, Castello di Donnafugata, Punta Secca, Sampieri, Scicli
L’itinerario proposto rivela il territorio Ragusano e mette in relazione la storia e la cultura locale con i siti che hanno ospitato la serie televisiva del Commissario Montalbano.
Avrete quindi l’opportunità di conoscere lo splendido tardobarocco del Val di Noto e i luoghi di Montalbano.
Modica: Città del cioccolato e capitale della Contea.
Una bellissima descrizione della città di Modica la troviamo nel libro di Gesualdo Bufalino “Argo il Cieco” dove ha scritto: “È «un paese in figura di melagrana spaccata; vicino al mare, ma campagnolo; metà ristretto su uno sprone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi; con tante scale fra le due metà, a far da pacieri, e nuvole in cielo da un campanile all'altro».
Come le altre città del sud est siciliano fu distrutta dal terremoto del 1693 ma risorse secondo l’estetica barocca. Lo straordinario assetto urbanistico di fine Ottocento, con i suoi 17 ponti che attraversavano fiumi e torrenti, la rendevano una città tanto affascinante da essere definita nella prima edizione dell’Enciclopedia Treccani la città più singolare d’Italia dopo Venezia. In seguito alla grande alluvione del 1902 il fiume Moticano venne coperto, la città perse i suoi fascinosi ponti e i suoi mulini ma acquistò un nuovo quartiere, oggi il più importante della città.
Il disegno del centro storico rimane comunque incantevole: case, palazzi barocchi e grandiose chiese si rincorrono sui fianchi delle colline. A venti chilometri dal centro urbano possiamo tuffarci nel mare di Marina di Modica.
Chiesa di San Giorgio: i quasi 300 gradini rendono omaggio all’elegant facciata e costituiscono un suggestivo e scenografico insieme. Il progetto, opera tradizionalmente attribuita a Rosario Gagliardi ma, secondo alcuni, con almeno la collaborazione di altri architetti netini tra cui Paolo Labisi, venne portato a termine nel corso del XIX secolo. La scalinata venne terminata nel 1818. L’alta facciata a torre, caratterizzata dalla convessità della parte centrale che crea un elegante senso del movimento, si eleva su tre livelli di cui il primo, coronato da una balaustra, ripropone la struttura interna a 5 navate. La chiesa possiede un prezioso altare in argento lavorato a sbalzo sovrastato da un bel polittico di Bernardino Niger (1573).
Belvedere Idria: da qui possiamo ammirare la bellezza del quartiere di Modica Alta e Modica Bassa. L’orologio del Castello e l’imponente chiesa di San Giorgio.
Ragusa. Due città in una. La città alta, moderna e Ibla, l’incantevole città bassa dall’intricato impianto medievale.
Il poderoso barocco è il tratto unificante delle due anime nate in seguito al terremoto del 1693. Dopo il sisma i nuovi ceti agricoli ricostruirono la città sulla collina del Patro rifacendosi ai nuovi canoni dell'urbanistica barocca; la nobiltà feudale, invece, ripartì da Piazza Duomo ridando vigore a Ibla.
I primi, legati a San Giovanni, costruirono un’elegante cattedrale, i secondi un maestoso Duomo dedicato a San Giorgio. La rivalità tra «Sangiovannari» e «Sangiorgiari» farà crescere una città doppiamente sfarzosa, grande e ambiziosa. In alto la città nuova, tenuta insieme da tre ponti, mostra il signorile barocco e l’ordinata modernità di negozi e palazzi, a valle, Ibla ci ricorda il passato medievale e ostenta una magnificenza barocca fatta ora di maestose chiese, ora di piccoli vicoli che custodiscono un fascino senza tempo.
Dalla piccola piazza della Repubblica in pochi minuti, attraversando il dedalo di viuzze che tesse Ibla, si arriva al cuore del quartiere: piazza Duomo.
Il progetto della chiesa di San Giorgio fu affidato a Rosario Gagliardi, architetto netino protagonista della ricostruzione barocca del Val di Noto. Il Duomo è probabilmente la sua opera migliore. Per sottolinearne l'imponenza fa costruire l'edificio su una grande scalinata e pone il prospetto in posizione obliqua rispetto alla piazza. Queste scelte rendono ancora più maestoso il prospetto e grazie al sapiente gioco di prospettiva la facciata non copre l'enorme cupola che può essere ammirata anche dalla piazza.
Il partito centrale del prospetto è leggermente convesso, questa caratteristica, insieme alle colonne libere, gli donano plasticità e un'armonica eleganza.
Sulla piazza si affacciano favolosi palazzi. Tra i più interessanti c'è Palazzo Arezzo di Sanfilippo, un edificio risalente al 1500 ma che nei secoli ha subito numerose modifiche che ne hanno alterato l'aspetto originario. Nel Novecento, la parte centrale è stata completamente ricostruita aprendo una galleria in stile Liberty che mette in comunicazione la piazza con via Maria Paternò.
Pochi metri più giù il Palazzo Arezzo Veninata si apre su una piccola piazzetta dove zampilla una fontana. Il prospetto è abbellito con decorazioni floreali in stile Liberty, le ringhiere abbracciano una scalinata con gradini che si alzano ad anelli concentrici su una terrazza che conduce all'ingresso. Anche in questo caso la struttura risale a prima del terremoto del 1693 ma l'aspetto attuale risponde alle modifiche portate avanti nel corso dei secoli, l'ultima del secolo scorso.
Sul lato opposto Palazzo Maggiore e Palazzo Majorana hanno una storia simile ai due precedenti. Di proprietà della famiglia La Rocca Ingrassotta furono ceduti alla fine dell'Ottocento. L'attuale struttura risale al XX secolo quando furono ricostruiti e adattati allo stile degli altri edifici della piazza.
Castello di Donnafugata
Il Castello di Donnafugata è un’enorme dimora nobiliare ottocentesca che tutti chiamano castello. Il mirabile palazzo voluto dal barone di Donnafugata mostra elementi settecenteschi, neoclassici e gotici. È circondato da un enorme parco con piante esotiche, un labirinto e scherzi.
Storie e leggende
Il castello prende il nome dal feudo Donnafugata, il toponimo deriva dalla corruzione della frase Ayn As Jafat, in arabo fonte della salute. Secondo una leggenda il nome potrebbe derivare da donna-fuggita e sarebbe legato alla regina Bianca di Navarra, rinchiusa nel castello da Bernardo Cabrera, conte di Modica. La regina con la sua fuga avrebbe dato nome al castello, ma per quanto affascinante sia la storia rimane solo una leggenda.
Nonostante tutti lo chiamino castello, quella che ammiriamo è una nobile dimora di villeggiatura più che un castello vero e proprio. Nei primi anni del XIX secolo, Francesco Maria Arezzo, barone di Donnafugata, decise di costruire la residenza ampliando le antiche dimore all’interno del feudo. Il nucleo centrale è costituito da un antico palazzo duecentesco attorno al quale si sviluppò il castello.
La residenza è circondata da un parco di otto ettari. Grandi ficus, specie mediterranee e esotiche coprono una vasta area ricca di sorprese: un tempietto circolare, una caffeaus, grotte artificiali con finte stalattiti e un grande labirinto con muri a secco.
All’interno 120 lussuose stanze sono divise su tre piani. Tra gli sfarzosi saloni si respira ancora l’atmosfera dell’aristocrazia siciliana di fine Ottocento. Si può passare dalla sala della musica arredata con pianoforti, alla pinacoteca, dalla sala degli specchi a quella degli stemmi in cui sono presenti i blasoni delle famiglie nobili siciliane.
Il Castello di Donnafugata e Montalbano
La residenza nobiliare è stata scelta per ricostruire la casa del capomafia Balduccio Sinagra. Montalbano si reca al Castello più volte per incontrare il boss.
Punta secca
A Punta Secca troverete la Casa di Montalbano, il ristorante Enzo a mare e il mare dove il commissario ama nuotare.
Punta Secca è la frazione balneare più nota di Santa Croce Camerina. Il piccolo borgo marinaro è chiamato dagli abitanti «'a sicca» per una caratteristica scogliera che corre a pelo d'acqua e che si sviluppa davanti la spiaggia di levante.
Il borgo di pescatori affacciato sul mar Mediterraneo è una meta molto amata dai turisti. Gran parte della notorietà del piccolo borgo è dovuta alla fiction Il Commissario Montalbano.
Sampieri
La lunga spiaggia di Sampieri che corre fino a Punta Pisciotto, dove resiste la Fornace Penna, offre uno dei panorami più belli del sudest siciliano. Tra tutti i luoghi di Montalbano la Fornace Penna è sicuramente quella che, insieme al Commissariato, ritorna più spesso sul piccolo schermo.
Scicli: incantevole cittadina barocca.
Un dedalo di strette vie nascondono palazzi e chiese di impagabile bellezza in un centro storico intimo e raccolto, considerato una perla barocca. Nel 1941, il celebre scrittore Elio Vittorini scrisse nel suo Conversazioni in Sicilia: «è la più bella città che abbiamo mai vista. Più di Piazza Armerina. Più di Caltagirone. Più di Ragusa, e piú di Nicosia, e più di Enna. Forse è la più bella di tutte le città del mondo. E la gente è contenta nelle città che sono belle».